Genova è bella con la bici!

Sono partito da Riomaggiore il 31 agosto mattino. A Riomaggiore, con la bici, forse puoi arrivarci con un pò di coraggio. Ma andartene, no. Con un pendio impressionante di 20% per un kilometro, con il carrellino, nemmeno ci ho provato. Per fortuna, c’è il treno! Cosi l’ho preso per 50 kilometri fino a Sestri Levante, dove mi aspettava una pioggia impressionante. Poi ho seguito la Via Aurelia lungo la costa. Ci sono sempre alcune salite ma in paragone con quella di Riomaggiore, va bene. Sono passato per Rapallo, che è molto bello. Qui, si arriva nella Liguria tipica, con le case dipinte e la buona foccacia. Dopo una buona salita sono giunto sul promontorio di Portofino da dove c’è una vista stupenda sulla costa verso il nord. Di là, potevo vedere Genova, innescata tra le montagne e il mare. Sono risceso e dopo 20 kilometri ecco le macchine che si fanno più numerose, i palazzi più alti. E’ la periferia di Genova. A Genova sono accolto da Giovani della FIAB. Per raggiungere la sua casa devo prendere una stadina perpendicolare al mare e subito, magia, sparisce la città e mi ritrovo in un piccolo paese tra le montagne. Questo è Genova, bloccata tra mare e montagna, la città fa più di 20 kilometri di lunghezza per meno di un kilometro di larghezza. Cosi, la bella casa di Giovani, che si trova a soltanto qualche kilometri del centro sembra in piena campagna.

L’indomani, primo di settembre, Massimiliano, della FIAB, mi fa visitare Genova. Mi spiega il suo concetto della mobilità sostenibile. Lui sogna di una Genova ciclabile. Qui, tutti lo guardano come pazzo perchè Genova è una città tutta in saliscendi, perciò la bici non sembra il mezzo il più adattato per spostarsi. Ma Massimiliano dice che la soluzione è di pensare intermodalità, vuole dire usare diversi mezzi in complementarità, per esempio, treno + bici + funicolare. E la chiave di tutto è la bici pieghevole. La storia di Massimiliano è molto interessante perchè non è che lui è un grande sportivo o un appassionato della bici, che avrebbe dichiarato da sempre la guerra alla machina. La macchina lui l’usava come tutti, per andare al lavoro, per fare la spesa. La bici, ci è arrivato per pigrezza. Perchè si era scocciato di dovere parcheggiare la machina a 500 m della sua casa, ha deciso di comprare una bici pieghevole. La metteva nel baule della machina e così, una volta parcheggiato, tornava a casa con la bici, che è sempre più rapido che a piedi. Ma con la macchina ci sono tanti traffici che un giorno, piuttosto che prendere la macchina, ha provato di andare fino alla stazione con la bici, di prendere il treno, e finire con il pullman per raggiungere il lavoro. Evitava i traffici ma quando i treni erano in ritardo mancava la coincidenza con il pullman e arrivava tardi al lavoro. Poi a pensato di usare la sua bici pieghevole. Come è pieghevole, si mette facilmente nel treno, anche negli orari affollati. E cosi faceva bici + treno + bici. Si è accorto che era più rapido che la macchina e che di più si poteva tranquillamente leggere nel treno in posto di essere nervoso nei traffici. E adesso, la sua bici pieghevole, la usa sempre. È molto pratica perchè piegata fa la dimensione di una valigietta di 50 cm di lunghezza. Cosi si può prendere tranquillamente qualsiasi treno, ma anche il pullman, il funicolare o adirittura l’ascensore. Abbiamo subito messo in pratica questa intermodalità. Mi ha prestato una bici pieghevole e siamo partiti per il centro. Siamo arrivati sul porto che è molto simpatico, tutto nuovo e pedonale. Di là abbiamo preso il traghetto, con le bici, fino a Pegli, nella bella periferia di Genova, poi siamo tornati con il treno.

 

Poi, per vedere Genova di sopra, abbiamo preso l’ascensore, sempre con le bici. È un ascensore molto strano che prima va orrizzontalmente su dei binari e poi si aggancia e sale verticalmente. Sembra essere nella base segreta di un cattivo di James Bond… Dall’alto si vede tutto Genova e la Costa, fino al promontorio di Portofino. Siamo scesi verso il centro storico. Per alcuni aspetti mi fa pensare un pò a Napoli, con i viccoli stretti, la città costruita a fianco di montagna. Ma qui molto più aree pedonali, più di tranquillità. Siamo saliti di nuovo, con il funicolare questa volta. Si arriva alto, alto. Sulla vetta di una montagna sopra Genova, in mezzo al bosco. Si esce della città tutt’a un tratto. E ci siamo fatti una bella discesa per rituffarsi nella città.

Chi ha detto che ci sono salite a Genova? Io ho visto solo discese. Cosi, il concetto di intermodalità di Massimilano mi ha entusiasmato. Dice di volere trasformare lo svantaggio di Genova, con le sue salite, in uno vantaggio. Usando la stessa tecnica che il sciattore, che prende la segiovia e poi si fa una bella discesa. A genova si può fare lo stesso con la bici. E in bici, che cosa di più bello che una bella discesa. Niente stanchezza. E poi, queste bici pieghevoli sono molto pratiche, molto adattate agli spostamenti in città. Provarla è adottarla. Se volete informazioni, potete contattare Massimiliano Amirfeiz a

bicintermodale@gmail.com

Se torno a vivere in città sicuramente mi comprerò una bici simile. Ma per il momento continuo con la mia grande bici e il mio carrelino. Ho subito applicato il suo concetto di intermodalità. Per andare verso Milano, bisogna attraversare gli Appenini. Cosi per fare la salita, ho preso il trenino di Casella, che sale sopra Genova e sono arrivato dell’altro lato del varco senza fatica.

 

Poi sono risceso verso la pianura padana accompagnato da un gruppo FIAB. Questo era il gruppo slowbike degli anziani. Ma non va cosi slow e poi parrechi dei ciclisti avevanno fino a 75 anni. In gamba i ciclisti. Ecco un altro argomento per usare la bici. Mi hanno accompagnato fino ai primi campi della pianura e poi ho continuato da solo. Adesso dritto verso Milano…

2 commenti »

  1. Marco said

    Ciao Youri, ti seguiamo dalla redazione con ammirazione e anche un pizzico d’invidia… è una bellissima impresa ambientalista, speriamo che renda credibile per molti l’utilizzo della bicicletta nella propria vita quotidiana.

  2. Sabrina said

    Youry, il giro che stai facendo é bellissimo!
    Spero proprio che aiuti a comprendere l’importanza di salvaguardare l’ambiente, apprezzandone la bellezza.

    Ti aspettiamo nella tua tappa a Salerno

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